Amianto e linee guida per la microraccolta di amianto
Informazioni relative alla raccolta e smaltimento dell'amianto
Ultima modifica 2 giugno 2024
Che cosa è l’amianto
È un minerale naturale di aspetto fibroso. E’ incorruttibile, perpetuo e inestinguibile. Essendo un componente della crosta terrestre è molto diffuso in natura. Resiste al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura (termica e meccanica). È facilmente filabile e può essere tessuto.
Ha proprietà fonoassorbenti e termoisolanti. Si lega facilmente con materiali da costruzione (calce, gesso, cemento) e con alcuni polimeri (gomma, PVC) pertanto è stato ampiamente utilizzato in campo edile ed industriale, nei settori navale e ferroviario e in prodotti di consumo.
Quando è pericoloso
L’amianto è cancerogeno. Rappresenta un pericolo per la salute solo quando esiste la possibilità che le fibre (costituenti la polvere) siano inalate e provochino forme tumorali all’apparato respiratorio. Quindi la pericolosità è legata alla friabilità dei materiali cioè materiali che possono essere facilmente sbriciolati.
Materiali compatti (es. cemento-amianto – eternit) presentano un basso rischio. Diventano pericolosi quando sono lavorati, si rompono, e sono vecchi, deteriorati, danneggiati.
In quali materiali presso le abitazioni può essere presente.
I materiali che possono contenere amianto sono:
- Elementi di copertura quali tegole, lastre ondulate o piane;
- Pareti, controsoffittature con pannelli contenenti amianto sia in matrice compatta sia friabile;
- Intonaci per rivestire strutture portanti in acciaio, pareti e soffitti di molti locali, con funzioni fonoassorbenti, termoisolanti e/o di resistenza al fuoco;
- Linoleum e piastrelle per pavimenti;
- Tubi e vasche per l’acqua potabile e le acque reflue;
- Rivestimenti isolanti di tubi;
- Isolanti delle caldaie per coibentarle, sotto forma di pannelli o in forma sfusa (generalmente sotto l’involucro in lamiera);
- Guarnizioni all’interno di raccordi tra tubazioni e nelle caldaie;
- Isolamenti vari quali pannelli in cartone-amianto dietro le stufe o a protezione da fonti di calore di parti in legno (es. sopra il termosifone);
- Filati, tessuti e corde possono essere presenti come coibentazioni di parti calde;
- Manufatti ignifughi quali coperte, feltri, tappeti.
Come si interviene
Ci sono vari tipi di interventi a seconda dei casi:
– incapsulamento delle superfici: consiste nell’applicare prodotti (collanti, vernici) che impediscono la dispersione delle fibre;
– confinamento dei manufatti: segregazione fisica dei materiali con amianto (es. rinchiusi dentro un altro “involucro”, controsoffittatura ecc);
– rimozione dei materiali: i materiali sono rimossi e smaltiti in discariche specializzate.
Effettuare la bonifica
I cittadini che detengono piccoli manufatti contenenti amianto (lastre di eternit, camme fumarie, piccoli serbatoi, ecc.) facilmente asportabili e costituiti da amianto in matrice compatta in buono stato di conservazione, presenti in insediamenti civili, possono provvedere direttamente alla rimozione e smaltimento secondo la procedura riportata nelle Linee guida per la microraccolta dell’amianto.
Oltre ai quantitativi riportati nelle suddette linee guida per la microraccolta dell’amianto, occorre rivolgersi a ditte specializzate iscritte all’Albo Gestori Ambientali.
Linee guida per la microraccolta dell’amianto
Le presenti linee guida rientrano tra le azioni previste dal Piano Amianto della Regione Emilia-Romagna ai sensi della D.G.R. 1945/2017 (PAR-ER) con riferimento all’azione 6.2.1.3 “Promuovere procedure semplificate per la rimozione e smaltimento di piccole quantità di Materiale Contenente Amianto (MCA) in matrice compatta”. Le linee guida definiscono procedure uniformi su scala regionale al fine di facilitare l’attività di rimozione di piccole quantità di materiale contenente amianto in matrice compatta (microraccolta) da parte dei cittadini, nel rispetto delle norme di natura sanitaria e ambientale a tutela della salute del cittadino e dell’ambiente.
Le attività di microraccolta e le relative procedure descritte nelle linee guida riguardano:
- esclusivamente i privati cittadini relativamente alla rimozione di piccoli manufatti contenenti amianto presenti nelle relative abitazioni e/o pertinenze, nei limiti di quanto previsto ai punti 4 (Campo di applicazione), 8 (Limiti quantitativi) e 9 (Ulteriori limitazioni per le attività di autorimozione e microraccolta) delle linee guida;
- materiali costituiti da amianto in matrice compatta in buono stato di conservazione, presenti in insediamenti civili, escludendo quelli di origine industriale e/o artigianale.
NON può essere effettuata la rimozione dei materiali contenenti amianto nell’ambito della microraccolta qualora:
- le operazioni di rimozione riguardino manufatti in amianto a matrice friabile (esempi: coibentazione di tubazioni e caldaie, guarnizioni, coibentazioni di soffitti, polverino in amianto, pannelli in cartone-amianto);
- le operazioni di rimozione presentino evidenti rischi di infortunio;
- il materiale da rimuovere sia in condizioni tali da non rispettare quanto specificato nel presente documento;
- le quantità oggetto di rimozione superano i limiti indicati al punto 8.
Nei casi soprariportati (casi di esclusione) il cittadino dovrà rivolgersi a ditte specializzate (iscritte alla sezione specifica dell’Albo Gestori Ambientali, ex. D.Lgs. 152/06). Per ulteriori informazioni consultare il documento in allegato. Si precisa che le Linee Guida per la Microraccolta dell’amianto integrano i Regolamenti comunali di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati attualmente in vigore, ai sensi della deliberazione del Consiglio d’ambito n. 56/2019 di ATERSIR e dell’art. 4, comma 3 della L.R. 23/2011.